Gli elmetti di sicurezza fanno parte della più ampia famiglia dei DPI, utili a tutelare la salute del lavoratore prevenendo infortuni anche pericolosi, in caso di incidente.
Non ne esiste un’unica tipologia, ma si dividono in diverse categorie in base alle caratteristiche e alla funzione per cui vengono selezionati.
Vediamo nell’articolo quali sono i principali e a cosa servono nel dettaglio.
DPI: cosa sono e a cosa servono
Innanzitutto è importante avere chiara la definizione di DPI, di cui gli elmetti di sicurezza e i caschi antinfortunistica fanno parte.
I Dispositivi di Protezione Individuale sono strumenti e attrezzature pensati per ridurre al minimo i rischi e evitare quanto più possibile i danni alla salute causati dall’attività lavorativa.
Sono regolati dall’articolo 74 del D.Lgs 81/08 e devono per legge adeguarsi al rischio di prevenire senza implicare pericoli maggiori.
Devono essere idonei alle condizioni in cui verrà svolto il lavoro e adattarsi perfettamente alle esigenze e alle caratteristiche di chi li indossa.
Inoltre devono essere conformi ai requisiti essenziali di sicurezza e avere la marcatura CE.
L’operatore è tenuto a munirsi di tutti i dispositivi necessari, a conservarli in buone condizioni e a non apportare modifiche per non invalidarne il funzionamento.
In caso siano presenti dei difetti o inconvenienti di qualsiasi natura, questi devono essere sempre segnalati: è molto importante che siano sempre facili da indossare e togliere in caso di emergenza.
Categorie di DPI, dove si classificano gli elmetti di
sicurezza?
I Dispositivi di Protezione sono divisi in tre categorie, in ordine crescente in base al livello di
rischio dell’attività lavorativa coinvolta.
Gli elmetti di sicurezza contro le cadute dall’alto si trovano al terzo livello, ossia i DPI di terza categoria progettati per attività a rischio alto e che possono causare danni di grave entità .
Sono solitamente marchiati EN 397 o EN 12492.
Gli elmetti atti a proteggere durante i lavori in quota – insieme a visiere e occhiali – rientrano quindi tra i dispositivi utili a proteggere il capo e gli occhi.
Le tipologie di elmetti di sicurezza
Gli elmetti di sicurezza non sono tutti uguali e si dividono a loro volta in diverse tipologie a
seconda dell’attività a cui sono destinati.
Il livello di protezione che offrono infatti cambia e ognuno presenta caratteristiche specifiche idonee al contesto in cui deve essere usato.
Ecco le categorie principali:
• Elmetto antiurto per l’industria: resiste agli urti ed è indicato per i lavori in ambiti che
non comportano rischi particolarmente significativi. Può essere dotato di accessori vari tra
cui cuffie o torce.
• Elmetto di protezione contro le cadute dall' alto: protegge contro la caduta di oggetti e durante un' eventuale caduta evita di battere il capo contro gli ostacoli circostanti. Si usa
principalmente nell’edilizia ed è costituito da una calotta per attutire gli impatti, un cinturino
sottogola resistente da 25 a 50kg di tiro e un sistema di regolazione sulla nuca, oltre ad una
fascia antisudore.
• Elmetto a elevate prestazioni: assorbe gli urti forti e resiste a penetrazioni profonde. È
adatto ai lavori pericolosi ed è costituito da calotta, bardatura, cinturino sottogola e sistema
di regolazione ed ha una progettazione apposita .
• Casco da elettricista: è molto resistente alle correnti elettriche (anche fino a 440 volt per
le esposizioni di breve durata) ed è quindi il più indicato per gli interventi che comportano
rischi di folgorazione.
• Casco forestale: progettato per resistere alle schegge e alla caduta dei rami. È dotato di
visiera per proteggere gli occhi e di protezioni auricolari per attutire i rumori ed è quindi
destinato a lavori forestali e di giardinaggio.
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